Cure dentistiche e biocompatibilità dei materiali

Sin dall’antichità, gli uomini sono stati afflitti da problemi dentali ed hanno cercato di lenire il dolore da essi provocato ricorrendo ad una innumerevole quantità di rimedi.

I primi “dentisti” erano dei medici generici, ma dal Medio Evo tale compito fu assolto dai barbieri-chirurghi specializzati anche nella cura dei denti. La pratica, l’errore, l’osservazione furono i loro primi maestri, ma nel XV secolo essi avevano raggiunto un livello di specializzazione in questa nuova branca nettamente superiore a quello dei medici nella medicina tradizionale.

In un’epoca come la nostra in cui i cambiamenti avvengono repentinamente, soltanto guardando al passato possiamo procedere con intelligenza e sicurezza.Una delle più recenti innovazioni in ambito odontoiatrico è: l’odontoiatria biologica. L’impostazione “biologica” è da intendersi nell’interpretazione etimologica del termine: “rispetto della vita” significa attenzione alle procedure che dovrebbero essere sempre fondate sulla microinvasività. Biocompatibilità è un termine composto dal prefisso bio- (dal greco Bios “vita, essere vivente”) e dalla parola “compatibilità”, derivante dal latino cum patior (letteralmente “partecipare a”) traducibile con l’espressione “essere in sintonia con”. L’etimo sottolinea dunque in maniera evidente il carattere di armonia con la vita di tutto ciò che può definirsi biocompatibile.
La necessità che un materiale odontoiatrico sia biocompatibile diventa evidente quando, oltre al singolo dente, si prende in considerazione l’intero organismo in cui rimarrà impiantato permanentemente e si ragiona sulle interazioni che la sua natura chimica e fisica avrà in tale contesto. Riabilitare il cavo orale con materiali che abbiano la maggior biocompatibilità possibile, cercare di evitare interferenze tra i materiali usati per i restauri odontoiatrici e l’organismo in cui sono inseriti rappresenta, deve essere, un traguardo irrinunciabile. Qualsiasi atto terapeutico deve, prima di tutto, non arrecare danno al paziente.

Ecco quindi la fondamentale importanza che riveste la biocompatibilità dei materiali che vengono inseriti nella cavità orale dall’odontoiatra!
Essa dipende da quattro variabili:

  • Composizione del materiale
  • Collocazione
  • Interazione del materiale con il cavo orale
  • Interazione del materiale con eventuali altri materiali presenti nel cavo orale.

Lo scopo è di conseguenza, di ricercare materiali e metodiche idonee per il raggiungimento del rispetto biologico nel contesto della riabilitazione orale dei pazienti. Le terapie odontoiatriche, fin dalla loro lontana origine, hanno avuto per oggetto prevalentemente gli aspetti riabilitativi e ricostruttivi dell’apparato dentale, e solo in minima parte la cura, nel senso proprio del termine, del cavo orale. Molte aree mediche si occupano di patologie nelle quali la guarigione del paziente o dell’organo affetto corrisponde a una restituito ad integrum, cioè a un ritorno alla condizione precedente la malattia.

Le affezioni della bocca sono invece per lo più patologie che comportano la perdita di struttura e il danneggiamento irreversibile dei tessuti coinvolti; le possibilità terapeutiche, a oggi, non contemplano la rigenerazione della componente lesa,ma prevedono la sua sostituzione con un manufatto artificiale. Nel caso ad esempio della carie dentale, una patologia legata all’attività dei batteri e dei metaboliti acidi da essi prodotti, che porta al progressivo rammollimento e alla disgregazione prima dello smalto e poi più all’interno della dentina, esiste una serie di abitudini alimentari e igieniche che predispongono, causano e perpetuano il processo.

Se da un lato è possibile sviluppare azioni preventive, per modificare tali abitudini, e curative, per contenerne gli effetti dannosi, dall’altro la perdita di sostanza dentale è rimediabile solamente attraverso un processo di sostituzione dei tessuti distrutti con un materiale artificiale. Maggiore è l’entità della perdita della sostanza dentale, più estesa è la dimensione del restauro: otturazione semplice, otturazione complessa, intarsio, fino ad arrivare alla ricopertura della porzione di dente residuo con una corona artificiale oppure alla sostituzione in toto del dente con un impianto osseo.

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